La Madonna negli scritti di Maria Valtorta

 

PRESENTAZIONE DELL'AUTORE

É da mezzo secolo che mi occupo di Mariologia: studiando, insegnando, predicando e scrivendo.

Ho dovuto leggere percio innumerevoli scritti mariani, d'ogni genere: una vera Biblioteca mariana.

Mi sento però in dovere di confessare candidamente che la Mariologia quale risulta dagli scritti, editi e inediti, di Maria Valtorta, è stata per me una vera rivelazione. Nessun altro scritto mariano, e neppure la somma degli scritti mariani da me letti e studiati, era stato in grado di darmi, del Capolavoro di Dio, un'idea cosi chiara, cosi viva, cosi completa, cosi luminosa e cosi affascinante: semplice insieme e sublime.

Tra la Madonna presentata da me e dai miei colleghi (i Mariologi) e la Madonna presentata da Maria Valtorta, a me sembra trovare la stessa differenza che corre tra una Madonna di cartapesta e una Madonna viva, tra una Madonna piu o meno approssimativa e una Madonna completa in ogni sua parte, sotto tutti i suoi aspetti.

Per questo fondamentale motivo, nell'esporre la Mariologia degli scritti valtortiani, ho preferito che parlasse, quasi di continuo, la stessa Valtorta, limitando la mia azione a coordinare quanto ella ha scritto, in vari luoghi, in modo insuperabile. Dove gli altri, forse, vedranno, in questo mio modo di agire, un difetto, io amo vedere un pregio.

É bene, inoltre, che si sappia che io non sono stato un facile ammiratore della Valtorta. Anch'io, infatti, sono stato, un tempo, tra coloro che, senza un'adeguata conoscenza dei suoi scritti, hanno avuto un sorrisolino di diffidenza nei riguardi dei medesimi. Ma dopo averli letti e ponderati, ho dovuto come tanti altri lealmente riconoscere di essere stato troppo corrivo; e ho dovuto concludere: Chi vuol conoscere la Madonna (una Madonna in perfetta sintonia col Magistero ecclesiastico, particolarmente col Concilio Vaticano II, con la S. Scrittura e la Tradizione ecclesiastica) legga la Mariologia della Valtorta!.

A chi poi volesse vedere, in questa mia asserzione, uno dei soliti iperbolici slogan pubblicitari, non ho da dare che una sola risposta: Legga, e poi giudichi!

 

Roma, 1973

P. Gabriele M. Moschini O.S.M.