Il Futuro dell’umanità nelle profezie di Maria Valtorta

 

(I testi sono dell'edizione 1985)

 

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"Maria: è l’ora delle tenebre. Le cose si compiono come in sogno te le ho mostrate.
Non è arrivato fin troppo presto il momento della sicura conoscenza? Prega con tutta te stessa, perché il momento è tremendo per se stesso e per le conseguenze. Se le persone sapessero riflettere, si sforzerebbero ad essere buone per piegare la Bontà in loro favore. Invece e sempre la stessa parola che devo dire: l’egoismo le domina. Perciò preghiere, sacramenti e sacramentali, resi impuri dall’egoismo, non hanno potere contro Lucifero che sconvolge il mondo".
"I Quaderni del 1943", pag. 218

 

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Dice Gesù:
Se si osservasse per bene quanto da qualche tempo avviene, e specie dagli inizi di questo secolo che precede il secondo mille, si dovrebbe pensare che i sette sigilli sono stati aperti.
Mai come ora Io mi sono agitato per tornare fra voi con la mia Parola a radunare le schiere dei miei eletti per partire con essi e coi miei angeli a dare battaglia alle forze occulte che lavorano per scavare all’umanità le porte dell’abisso.
Guerra, fame, pestilenze, strumenti di omicidio bellico – che sono più che le bestie feroci menzionate dal Prediletto – terremoti, segni del cielo, eruzioni dalle viscere del suolo e chiamate miracolose a vie mistiche di piccole anime mosse dall’Amore, persecuzioni contro i miei seguaci, altezze d’anime e bassezze di corpi, nulla manca dei segni per cui può parervi prossimo il momento della mia Ira e della mia Giustizia.
Nell’orrore che provate, esclamate: ‘Il tempo è giunto; e più tremendo di così non può divenire!’. E chiamate a gran voce la fine che ve ne liberi.
La chiamano i colpevoli, irridendo e maledicendo come sempre; la chiamano i buoni che non possono più oltre vedere il Male trionfare sul Bene.
Pace miei eletti! Ancora un poco e poi verrò.
La somma di sacrificio necessaria a giustificare la creazione dell’uomo e il Sacrificio del Figlio di Dio non è ancora compiuta.
Ancora non è terminato lo schieramento delle mie coorti e gli Angeli del Segno non hanno ancora posto il sigillo glorioso su tutte le fronti di coloro che hanno meritato d’essere eletti alla gloria.
L’obbrobrio della terra è tale che il suo fumo, di poco dissimile da quello che scaturisce dalla dimora di Satana, sale sino ai piedi del trono di Dio con sacrilego impeto.
Prima della apparizione della mia Gloria occorre che oriente e occidente siano purificati per essere degni dell’apparire del mio Volto.
Incenso che purifica e olio che consacra il grande, sconfinato altare - dove l’ultima Messa sarà celebrata da Me, Pontefice eterno, servito all’altare da tutti i santi che cielo e terra avranno in quell’ora - sono le preghiere dei miei santi, dei diletti al mio Cuore, dei già segnati del mio Segno: della Croce benedetta, prima che gli angeli del Segno li abbiano contrassegnati.
E’ sulla terra che il segno si incide ed è la vostra volontà che lo incide.
Poi gli angeli lo empiono di un oro incandescente che non si cancella e che fa splendere come sole la vostra fronte nel mio Paradiso.
Grande è l’orrore di ora, diletti miei; ma quanto, quanto, quanto ha ancora da aumentare per essere l’Orrore dei Tempi ultimi!
E se veramente pare che assenzio sia mescolato al pane, al vino, al sonno dell’uomo, molto, molto, molto altro assenzio deve ancora gocciare nelle vostre acque, sulle vostre tavole, sui vostri giacigli prima che abbiate raggiunto l’amarezza totale che sarà la compagnia degli ultimi giorni di questa razza creata dall’Amore, salvata dall’Amore e che si è venduta all’Odio.
Che se Caino andò ramigando sulla terra per avere ucciso un sangue, innocente, ma sempre sangue inquinato dalla colpa d’origine, e non trovò chi lo levasse dal tormento del ricordo perché il segno di Dio era su di lui per suo castigo – e generò nell’amarezza e nell’amarezza visse e vide vivere e nell’amarezza morì – che non deve soffrire la razza dell’uomo che uccise di fatto e uccide, col desiderio, il Sangue innocentissimo che lo ha salvato?
Dunque pensate pure che questi sono i prodromi, ma non è ancora l’ora.

Vi sono i precursori di colui che ho detto potersi chiamare: ‘Negazione’, ‘Male fatto carne’, ‘Orrore’, ‘Sacrilegio’, ‘Figlio di Satana’, ‘Vendetta’, ‘Distruzione’, e potrei continuare a dargli nomi di chiara e paurosa indicazione.
Ma egli non vi è ancora.

Sarà persona molto in alto, in alto come un astro umano che brilli in un cielo umano. Ma un astro di sfera soprannaturale, il quale, cedendo alla lusinga del Nemico, conoscerà la superbia dopo l’umiltà, l’ateismo dopo la fede, la lussuria dopo la castità, la fame dell’oro dopo l’evangelica povertà, la sete degli onori dopo il nascondimento.
Meno pauroso il vedere piombare una stella dal firmamento che non vedere precipitare nelle spire di Satana questa creatura già eletta, la quale del suo padre di elezione copierà il peccato.
Lucifero, per superbia, divenne il Maledetto e l’Oscuro.
L’Anticristo, per superbia di un‘ora, diverrà il maledetto e l’oscuro dopo essere stato un astro del mio esercito.
A premio della sua abiura, che scrollerà i cieli sotto un brivido di orrore e farà tremare le colonne della mia Chiesa nello sgomento che susciterà il suo precipitare, otterrà l’aiuto completo di Satana, il quale darà ad esso le chiavi del pozzo dell’abisso perché lo apra. Ma lo spalanchi del tutto perché ne escano gli strumenti d’orrore che nei millenni Satana ha fabbricato per portare gli uomini alla totale disperazione, di modo che da loro stessi invochino Satana Re, e corrano al seguito dell’Anticristo, l’unico che potrà spalancare le porte d’abisso per farne uscire il Re dell’abisso, così come il Cristo ha aperto le porte dei Cieli per farne uscire la grazia e il perdono, che fanno degli uomini dei simili a Dio e re di un Regno eterno in cui il Re dei re sono Io.
Come il Padre ha dato a Me ogni potere, così Satana ha dato ad esso ogni potere, e specie ogni potere di seduzione, per trascinare al suo seguito i deboli e i corrosi dalle febbri delle ambizioni come lo è esso, loro capo. Ma nella sua sfrenata ambizione troverà ancora troppo scarsi gli aiuti soprannaturali di Satana e cercherà altri aiuti nei nemici del Cristo, i quali, armati di armi sempre più micidiali, quali la loro libidine verso il Male li poteva indurre a creare per seminare disperazione nelle folle, lo aiuteranno sinchè Dio non dirà il suo ‘Basta’ e li incenerirà col fulgore del suo aspetto.
Molto, troppo – e non per sete buona e per onesto desiderio di porre riparo al male incalzante, ma sibbene soltanto per curiosità inutile – molto, troppo si è arzigogolato, nei secoli, su quanto Giovanni dice nel Cap. 10 dell’Apocalisse. Ma sappi, Maria, che Io permetto si sappia quanto può essere utile sapere e velo quanto trovo utile che voi non sappiate.
Troppo deboli siete, poveri figli miei, per conoscere il nome d’onore dei ‘sette tuoni’ apocalittici.
Il mio Angelo ha detto a Giovanni: “Sigilla quello che han detto i sette tuoni e non lo scrivere”.
Io dico che ciò che è sigillato non è ancora ora che sia aperto e se Giovanni non lo ha scritto Io non lo dirò.
Del resto non tocca a voi gustare quell’orrore e perciò…
Non vi resta che pregare per coloro che lo dovranno subire, perché la forza non naufraghi in essi e non passino a far parte della turba di coloro che sotto la sferza del flagello non conosceranno penitenza e bestemmieranno Iddio in luogo di chiamarlo in loro aiuto.
Molti di questi sono già sulla terra e il loro seme sarà sette volte sette più demoniaco di essi.
Io, non il mio angelo, Io stesso giuro che quando sarà finito il tuono della settima tromba e compito l’orrore del settimo flagello, senza che la razza di Adamo riconosca il Cristo Re, Signore, Redentore e Dio, e invocata la sua Misericordia, il suo Nome nel quale è la salvezza, Io, per il mio Nome e per la mia Natura, giuro che fermerò l’attimo dell’eternità. Cesserà il tempo e comincerà il Giudizio. Il Giudizio che divide in eterno il Bene dal Male dopo millenni di convivenza sulla terra.
Il Bene tornerà alla sorgente da cui è venuto. Il Male precipiterà dove è già stato precipitato dal momento della ribellione di Lucifero e da dove è uscito per turbare la debolezza di Adamo nella seduzione del senso e dell’orgoglio.
Allora il Mistero di Dio si compirà. Allora conoscerete Iddio. Tutti, tutti gli uomini della terra, da Adamo all’ultimo nato, radunati come granelli di rena sulla duna del lido eterno, vedranno Iddio Signore, Creatore, Giudice, Re.
"I Quaderni del 1943" 20.8.43. Pagine da 145 a 149

 

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"Ti ho già detto che quanto è detto negli antichi libri ha un riferimento nel presente. È come se una serie di specchi ripetesse, portandolo sempre più avanti, uno spettacolo visto più addietro. Il mondo ripete se stesso negli errori e nei ravvedimenti, con questa differenza però: che gli errori si sono sempre più perfezionati con l’evoluzione della razza verso la cosiddetta civiltà, mentre i ravvedimenti sono divenuti sempre più embrionali. Perché?
Perché, col passare del mondo dall’età fanciulla ad età più completa, sono cresciute la malizia e la superbia del mondo. Ora siete nel culmine dell’età del mondo e avete raggiunto anche il culmine della malizia e della superbia. Non pensare però che avete ancora tanto da vivere quanto siete vissuti. Siete al culmine, e ciò dovrebbe dire: avete altrettanto da vivere. Ma non sarà.
La parabola discendente del mondo verso la fine non sarà lunga come quella ascendente. Sara un precipitare nella fine. [La fine dei tempi, la fine del tempo delle nazioni; poi verrà il Regno di Dio sulla Terra, un’unica Nazione, un unico popolo, un’ unica Fede]. Vi fanno precipitare appunto malizia e superbia. Due pesi che vi trascinano nel baratro della fine, al tremendo giudizio. Superbia e malizia, oltreché trascinarvi nella parabola discendente, vi ottundono talmente lo spirito da rendervi sempre più incapaci di fermare, col ravvedimento sincero, la discesa",
"I Quaderni del 1943", pagg. 226 - 227

 

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"La battaglia fra Me e lui non avrà fine altro che quando l'uomo sarà giudicato in tutti i suoi esemplari. E la vittoria finale sarà mia ed eterna. Ora la Belva infernale, sempre vinta e sempre più feroce per esser vinta, mi odia di odio infinito e sconvolge la Terra per ferire il mio Cuore. Ma Io sono il Vincitore di Satana. Là dove egli insozza, Io passo col fuoco dell’amore a mondare. E se con inesausta pazienza non avessi continuato la mia opera di Maestro e Redentore, ormai sareste tutti dei demoni".
"I Quaderni del l943", pag. 615

 

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"E in verità vi dico che ora è un momento in cui, per ordine del padre della menzogna, i suoi figli mietono fra le anime, che erano create per Me e che inutilmente ho fertilizzate col mio Sangue. Messe abbondante più che ogni diabolica speranza concepisse, e i Cieli fremono per il pianto del Redentore che vede la rovina dei due terzi del mondo dei cristiani. E dire due terzi è ancora poco".
"I Quaderni del 1943", pag. 395

 

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"Se il mondo fosse misericordioso!... Il mondo possederebbe Iddio, e ciò che vi tortura cadrebbe come foglia morta. Ma il mondo, e nel mondo specie i cristiani, hanno sostituito l’Amore con l’Odio, la Verità con l’Ipocrisia, la Luce con le Tenebre, Dio con Satana. E Satana, là dove lo seminai Misericordia e la crebbi col mio Sangue, sparge i suoi triboli e li fa prosperare col suo soffio d’inferno. Verrà la sua ora di sconfitta. Ma per ora viene Lui perché voi lo aiutate. Beati però coloro che sanno rimanere nella Verità e lavorare per la Verità. La loro misericordia avrà il premio in Cielo".
"I Quaderni del 1943", pag. 213

 

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"Le guerre vengono" da Satana che sa che i tempi stringono e che questa. [II guerra mondiale] è una delle lotte decisive che anticipano la mia venuta. Sì. Dietro il paravento delle razze, delle egemonie, dei diritti, dietro il movente delle necessità politiche, si celano, in realtà, Cielo e Inferno che combattono fra loro. E basterebbe che metà dei credenti nel Dio vero, ma che dico? meno di questo, meno di un quarto dei credenti,  fosse realmente credente nel mio Nome perché le armi di Satana venissero domate. Ma dove è la Fede?"
"I Quaderni del 1943", pagg. 24 - 25

 

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"Considera il mio Fulgore e la mia Bellezza rispetto alla nera mostruosità della Bestia. Non avere paura di guardare anche se è spettacolo repellente. Sei fra le mie braccia. Esso non può accostarsi e nuocerti. Lo vedi? Non ti guarda neppure. Ha già tante prede da seguire. Ora ti pare che meriti lasciare Me per seguire lui?.
Eppure il mondo lo segue e lascia Me per lui. Guarda come è satollo e palpitante. É la sua ora di festa. Ma guarda anche come cerca l’ombra per agire. Odia la Luce, e si chiamava Lucifero! Lo vedi come ipnotizza coloro che non sono segnati dal mio Sangue?! Accumula i suoi sforzi perché sa che è la sua ora e che si avvicina l’ora mia in cui sarà vinto in eterno. La sua infernale astuzia e intelligenza satanica sono un continuo operare di Male, in contrapposto al nostro uno e trino operare di Bene, per aumentare la sua preda.
Ma astuzia e intelligenza non prevarrebbero se negli uomini fossero il mio Sangue e la loro onesta volontà. Troppe cose mancano all’uomo per avere armi da opporre alla Bestia, ed essa lo sa e apertamente agisce, senza neppure più velarsi di apparenze bugiarde. La sua schifosa bruttezza ti spinga ad una sempre maggiore diligenza e a una sempre maggiore penitenza. Per te e per i tuoi disgraziati fratelli che hanno l’anima orba o sedotta e non vedono, o vedendolo, corrono incontro al Maligno, pur di averne l'aiuto di un’ora da pagare con una eternità di dannazione".
"l Quaderni del l943", pag. 224

 

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"Guai alla terra se venisse un giorno in cui l’occhio di Dio non potesse più scegliere fra i figli dell’uomo gli esseri predestinati ad essere i miei portatori di Luce e di Voce! Guai! Vorrebbe dire che fra i miliardi di uomini non vi e più un giusto e un generoso, poiché i predestinati sono fra i giusti che mai offesero Giustizia, e i generosi che hanno superato tutto, se stessi per primi, per servire Me".
"I Quaderni del 1943", pag. 409

 

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La Gerusalemme di cui parla Isaia è quaggiù la mia Chiesa, anticamera della celeste Gerusalemme. In essa è abbondanza non di ricchezze umane, ma di tesori divini di Perdono e di Scienza, come nella celeste Gerusalemme sono tesori divini di beatitudini. Nessuna forza umana potrà, come turbine, devastare la mia Chiesa al punto di distruggerla. Io sarò con lei, a far da piolo e da corda.
Quando l’ora sarà, in cui la terra cesserà d’essere, dagli angeli sarà trasportata in Cielo la mia Chiesa, che non può perire perché cementata dal Sangue di un Dio e dei suoi santi.
"I Quaderni del 1943", pag. 330 (vedi il capitolo "l’Anticristo").

 

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Un popolo, dice Isaia, sarà colpito dalla spada di Giustizia. Ma saranno molti di più, poiché il mondo ha fornicato col demonio in molte sue parti. Ed altre ancora sono in procinto di peccare, nonostante tutto quanto Io ho operato per tenerle nella via della Vita. Pregare, pregare, pregare molto per impedire nuove condanne, originate da nuove fornicazioni. I demoni... oh! i demoni sono già là dove Io punirò.Sono i demoni, insediati da padroni nei cuori, quelli che portano a morte le nazioni.
E vi sono popoli in cui pochi cuori non siano dimora dei demoni: legioni e legioni demoniache muovono, come  fantocci, intere nazioni. E come posso Io regnare là dove i cuori si sono fatti dimora dei figli di Lucifero? Altre applicazioni ha la parola profetica, ma Io ho voluto fartela vedere con riferimenti all’ora che vivete. Né dirti di più per non accasciarti di più. Prega. Il tuo Dio ti aprirà le porte prima che tu conosca il massimo orrore [infatti Maria Valtorta mori ne1 1961]".
"I Quaderni del 1943", pag. 330

 

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"... questa non è guerra di uomini ma di Satana contro gli spiriti. Né ne sono vittime unicamente chi perisce in battaglia o sotto le macerie di una casa. Sono vittime della lotta di Satana agli spiriti anche, e soprattutto, coloro che perdono fede e speranza e carità, e non la vita di un’ora mortale perdono, ma la Vita eterna, morendo alla Grazia di Dio".
"I Quaderni del l944", pag. 353

 

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"Vorreste che Io venissi e mi mostrassi per terrorizzare e incenerire i colpevoli. O miseri! Non sapete quello che chiedete! Purtroppo verrò. Dico: "Purtroppo", perché la mia sarà  venuta di Giudizio e giudizio tremendo. Avessi a venire per salvarvi non direi così e non cercherei di allontanare i tempi della mia venuta, ma anzi mi precipiterei con ansia per salvarvi ancora.
Ma il mio secondo avvento sarà avvento di Giudizio severo, inesorabile, generale, e per la maggior parte di voi sarà giudizio di condanna. Non sapete quello che chiedete. Ma se anche Io mi mostrassi, dove è nei cuori, e specie in quelli maggiormente colpevoli delle sciagure di ora, quel tanto residuo di fede e di rispetto che li farebbe curvare col volto a terra per chiedermi pietà e perdono?
No, figli che chiedete al Padre vendetta mentre Egli è Padre di perdono! Se anche il mio Volto balenasse nei vostri cieli e la mia Voce, che ha fatto i mondi, tuonasse da oriente ad occidente, le cose non muterebbero. Ma soltanto un nuovo coro blasfemo di insulti, ma soltanto una nuova ridda di ingiurie sarebbero lanciati contro la mia Persona. Ripeto: potrei fare un miracolo e lo farei se sapessi che poi voi vi pentite e divenite migliori.
Voi, grandi colpevoli che portate i piccoli a disperare e a chiedere vendetta, e voi, piccoli colpevoli che chiedete  vendetta. Ma né voi, grandi colpevoli, né voi, piccoli colpevoli, vi pentireste e non diverreste migliori dopo il miracolo. Calpestereste anzi, in una furia di gioia colpevole, i corpi dei puniti, demeritando subito al mio cospetto, e vi montereste sopra per opprimere, a vostra volta, da quel trono fondato su una punizione. Questo vorreste. Che Io colpissi per potere colpire a vostra volta.
Io sono Dio e vedo nel cuore degli uomini e perciò non vi ascolto in questo. Non voglio che vi danniate tutti. I grandi colpevoli sono già giudicati, Ma voi tento di salvarvi. E quest’ora, per voi, è vaglio di salvezza. Cadranno in potere del Principe dei demoni coloro che già hanno in loro la zizzania del demoni, mentre coloro che hanno in cuore il grano di frumento germinante l’eterno Pane, germoglieranno in Me in vita eterna".
"I Quaderni del 1943", pagg. 26 - 27

 

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"Pensatelo bene: la colpa è radice alla colpa. Una nasce sull’altra. E la marea del male cresce. E Dio non può piegarsi là dove vede affezione alla colpa. E se è penoso che gli innocenti soffrano per una espiazione generale, è giusto che coloro che non sanno svellere dal loro cuore la colpa provino l’abbandono di Dio con tutto il suo tossico che morde le viscere e fa urlare di spasimo, così come Io ho urlato.

Io che non ho gridato per essere torturato dai flagelli, dalle spine, dai chiodi. E ancora e sempre vi dico: "State uniti a Me. Io ero solo a pregare il Padre. Ma voi soli non siete. Voi avete con voi il Salvatore, il Figlio dell’Altissimo. Pregate il Padre con Me, nel mio Nome". E a te, piccolo Giovanni, dico che tu mi vedi così perché realmente Io grido per voi, facendo mie le vostre presenti lordure per vincere la Giustizia del Padre, che è talmente offesa che non si vuole piegare a misericordia.

L’amore che ho per voi e la pietà che provo per voi mi danno dolore di mistica crocifissione e grido, grido in nome vostro, per persuadere il Padre a non lasciarvi più oltre nell’abbandono. È l’ora di Satana. Ma voi che siete la mia corte della Terra, voi, anime vittime, portate al culmine il vostro sacrificio, portatelo al tormento dell’ora di nona e rimanete fedeli anche in quell’oceano di desolazione che è quell’ora e dite con Me: "Dio mio, Dio mio". Empiamo del nostro pregare il Cielo, o anime che mi imitate nel farvi salvatori dei fratelli attraverso il sacrificio vostro. Che il Padre senta fondersi in pietà il suo sdegno, e la sua Giustizia si plachi. Una volta ancora".
"I Quaderni del 1944", pagg. 217 - 218

 

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Ma che credete?. Che Io, che ero così alieno dai discorsi, abbia aggiunto parole per il gusto di dire delle parole? No. Io ho detto il puro necessario per portarvi alla perfezione. E se nel grande insegnamento evangelico vi è di che dare salvezza alla vostra anima, nei tocchi più minuti vi è di che darvi la perfezione. I primi sono i comandi.
Disubbidire a quelli vuol dire morire alla Vita.
I secondi sono i consigli. Ubbidire a questi vuol dire avere sempre più sollecita santità e accostarsi sempre più alla Perfezione del Padre. Ora nel Vangelo di Matteo è detto: "Per il moltiplicarsi dell’iniquità si raffredderà la carità in molti" [Mt 24,12]. Ecco, figli, una grande verità che è poco meditata. Di che soffrite ora? Della mancanza di amore.
Cosa sono le guerre, in fondo? Odio. Cosa è l’odio? L’antitesi dell’amore. Le ragioni politiche. Lo spazio vitale? Una frontiera ingiusta? Un affronto politico? Scuse, scuse.
Non vi amate, Non vi sentite fratelli. Non vi ricordate che siete tutti venuti da un sangue, che nascete tutti a un modo, che morite tutti ad un mondo, che avete tutti fame, sete, freddo, sonno ad un modo e bisogno di pane, di vesti, di casa, di fuoco ad un modo. Non vi ricordate che Io ho detto: "Amatevi. Dal come vi amerete si capirà se siete miei discepoli. Amate il prossimo vostro come voi stessi".
Le credete parole di fola queste verità. La credete dottrina di un pazzo questa dottrina mia. La sostituite con molte povere dottrine umane. Povere o malvagie a seconda del loro creatore. Ma anche le più perfette fra esse, se sono diverse dalla mia sono imperfette. Come la mitica statua, avranno molta parte di esse di metallo pregiato. Ma la base sarà di fango e provocherà infine il crollo di tutta la dottrina. E nel crollo la rovina di coloro che ad esse si erano appoggiati, La mia non crolla.
Chi si appoggia ad essa non si rovina, ma sale a sempre maggior sicurezza: sale al Cielo, all’alleanza con Dio sulla terra, al possesso di Dio oltre la terra. Ma la carità non può esistere dove vive l’iniquità. Perché la carità è Dio e Dio non convive col Male. Perciò chi ama il Male odia Dio. Odiando Dio aumenta le sue iniquità e sempre più si separa da Dio-Carità. Ecco un cerchio dal quale non si esce e che si stringe per torturarvi. Potenti od umili, avete aumentato le vostre colpe. Trascurate il Vangelo, deriso i Comandamenti, dimenticato Iddio, poiché non può dire di ricordarlo chi vive secondo la carne, chi vive secondo la superbia della mente, chi vive secondo i consigli di Satana, avete calpestato la famiglia, avete rubato, bestemmiato, ammazzato, testimoniato il falso, mentito, fornicato, vi siete fatti dell’illecito lecito.
Qui rubando un posto, una moglie, una sostanza; là, più in alto, rubando un potere o una libertà nazionale, aumentando il vostro ladrocinio con la colpa di menzogna per giustificare ai popoli il vostro operato che li manda a morte. I poveri popoli che non chiedono che di vivere tranquilli! E che voi aizzate con velenose menzogne scagliandoli l’uno contro l’altro per garantirvi un benessere che non vi è lecito conseguire al prezzo del sangue, delle lacrime, del sacrificio di intere nazioni. Ma i singoli, quanta colpa hanno nella grande colpa dei grandi! É la catasta delle piccole colpe singole quella che crea la base alla Colpa. Se ognuno vivesse santamente senza avidità di carne, di denaro, di potere, come potrebbe crearsi la Colpa? I delinquenti ci sarebbero ancora. Ma sarebbero resi innocui perché nessuno li servirebbe.
Come pazzi ben isolati, essi continuerebbero a farneticare dietro ai loro sogni osceni di sopraffazioni. Ma i sogni non diverrebbero mai realtà. Per quanto Satana li aiutasse, il suo aiuto sarebbe reso nullo dalla unità contraria di tutta l’umanità fatta santa dal vivere secondo Dio. E l’umanità avrebbe inoltre Dio con sé. Dio benigno verso i suoi figli ubbidienti e buoni. La carità sarebbe dunque nei cuori. Viva e santificante. E l’iniquità cadrebbe.
Vedete, o figli, la necessità di amare per non esser iniqui, e la necessità di non esser iniqui per possedere l’amore? Sforzatevi ad amare. Se amaste... Un pochino solo! Se cominciaste ad amare. Basterebbe l’inizio e poi tutto progredirebbe da sè". 
28-03-1944 "I Quaderni del 1944", pagg. 294 - 296

 

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Giorni fa il Padre [Padre Migliorini] ha scritto che rimaneva perplesso circa la vera fonte del flagello attuale "perché un regno diviso in se stesso non è più un regno". Mostrerò al Padre che ciò può essere, essendo la divisione puramente apparente. Lucifero, nelle sue manifestazioni, ha sempre cercato di imitare Iddio.
Così come Dio ha dato ad ogni Nazione il suo angelo tutelare, Lucifero le ha dato il suo demone. Ma come i diversi angeli delle Nazioni ubbidiscono ad un unico Dio, così i diversi demoni delle Nazioni ubbidiscono ad un unico Lucifero. L'ordine dato da Lucifero nella presente vicenda ai diversi demoni non è diverso a seconda degli Stati. È un ordine unico per tutti. Donde si comprende che il regno di Satana non è diviso e perciò dura.
Questo ordine può essere enunciato cosi : "Seminate orrore, disperazione, errori, perché i popoli si stacchino, maledicendolo, da Dio". I demoni ubbidiscono e seminano orrore e disperazione, spengono la fede, strozzano la speranza, distruggono la carità. Sulle rovine seminano odio, lussuria, ateismo. Seminano l’inferno.
E riescono perché trovano già il terreno propizio. Anche i miei angeli lottano a difesa del Paese che ho loro assegnato. Ma i miei angeli non trovano terreno propizio. Onde rimangono soccombenti rispetto ai nemici infernali. Per vincere, i miei angeli dovrebbero essere aiutati da animi viventi nel e per il Bene. Viventi in Me. Ne trovano. Ma sono troppo pochi rispetto a quelli che non credono, non amano, non perdonano, non sanno soffrire. È il caso di ripetere: "Satana ha chiesto di vagliarvi". E, dal vaglio, risulta che la corruzione è come nei tempi del diluvio, aggravata dal fatto che voi avete a lato il Cristo e la sua Chiesa, mentre ai tempi di Noè ciò non era.
L’ ho gai detto e lo ripeto: "Questa è lotta fra Cielo e inferno". Voi non siete che un bugiardo paravento. Dietro le vostre schiere battagliano angeli e demoni. Dietro i vostri pretesti è la ragione vera: la lotta di Satana contro Cristo. Questa è una delle prime selezioni dell’Umanità, che si avvicina alla sua ora ultima, per separare la messe degli eletti dalla messe dei reprobi. Ma purtroppo la messe degli eletti è piccola rispetto all’altra. Quando Cristo verrà per vincere l’eterno antagonista nel suo Profeta troverà pochi segnati, nello spirito, dalla Croce".
"I Quaderni del 1943", pagg. 182 - 183

 

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"Questo linguaggio è troppo duro! Costui vuole fare di noi delle vittime della sua follia" dicono tuttora gli uomini quando lo li esorto a vita giusta e li istruisco sul come va intesa e praticata la Religione per farne forma di vita che dia Vita eterna. E non si accorgono che così dicendo confessano di essere degradati dalla loro condizione di uomini. Parlano di evoluzione, di superuomo. Orbene, mettiamo l’uomo quale Io l’ho trovato portato a questo punto dopo la sua discesa dal Paradiso. Fa il diagramma come Io ti conduco la mano e finito il diagramma vedrai che non vi è superamento ma abbassamento. Evoluzione? Quando i superbi e falsi superbi di ora parlano di evoluzione presuppongono il concetto "ascesa". Ma evolversi vuole dire procedere da un punto verso l’altro. E allora per spirali si può procedere verso l’alto come verso il basso. Non sai fare la spirale? Fa una parabola.

 

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Vedi? Se faceva la parte di destra evolveva al Cielo. Ha voluto quella di sinistra. Si è evoluto verso l’Inferno. Ecco il "superuomo" attuale, "l’evoluto" attuale! Al quale pare follia vivere almeno da "uomo" se non riesce a divenire "angelo". E si dice: "vittima", perché lo esorto a vivere da uomo. E folle mi dice. Sì, molto folle! Per amore! Amami. Amami tu piccolo Giovanni...".

 

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"I Quaderni dal 1945 al 1950", pagg. 146 - 148

 

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"Ti ho detto un giorno che l’eterno invidioso cerca di copiare Dio in tutte le manifestazioni di Dio, Dio ha i suoi arcangeli fedeli. Satana ha i suoi. Michele: testimonianza di Dio, ha un emulo infernale; e cosi l'ha Gabriele: forza di Dio. La prima bestia, uscente dal mare, [Ap 13,1-10] che con voce di bestemmia fa proclamare agli illusi: "Chi e simile alla bestia?", corrisponde a Michele.
Vinta e piagata dallo stesso nella battaglia fra le schiere di Dio e di Lucifero, all’inizio del tempo, guarita da Satana, ha odio di morte verso Michele, e amore, se d’amore può parlarsi fra i demoni,  ma è meglio dire: soggezione assoluta per Satana. Ministro fedele del suo re maledetto, usa della intelligenza per nuocere alla stirpe dell’uomo, creatura di Dio, e per servire il suo padrone. Forza senza fine e senza misura e usata da essa per persuadere l’uomo a cancellare, da se stesso, il mio segno che fa orrore agli spiriti delle tenebre. Levato quello, col peccato che leva la grazia, crisma luminoso sul vostro essere, la Bestia può accostarsi ed indurre l’uomo ad adorarla come fosse un Dio ed a servirla nel delitto.

Se l’uomo riflettesse a quale soggezione si dona collo sposare la colpa, non peccherebbe. Ma l’uomo non riflette. Guarda il momento e la gioia del momento, e peggio di Esaù baratta la divina genitura per un piatto di lenticchie. Satana, però, non usa soltanto di questo violento seduttore dell’uomo. Per quanto l’uomo poco rifletta, in genere, vi sono ancora troppi uomini che, non per amore, ma per timore del castigo, non vogliono peccare gravemente.
Ed ecco allora l’altro ministro satanico, la seconda bestia. [Ap 3,11-18] Sotto veste d’agnello ha spirito di dragone. È la seconda manifestazione di Satana e corrisponde a Gabriele, perché annuncia la Bestia ed è la sua forza più forte: quella che smantella senza parere e persuade con tanta dolcezza che è giusto seguire le orme della Bestia. É inutile parlare di potenza politica e di terra. No. Se mai potete riferire alla prima il nome di Potenza umana e alla seconda di Scienza umana. E se la Potenza di per sé stessa produce dei ribelli, la Scienza, quando è unicamente umana, corrompe senza produrre ribellione e trae in perdizione un numero infinito di adepti. Quanti si perdono per superbia della mente che fà loro spregiare la Fede e uccidere l’anima con l’orgoglio che separa da Dio! Che se Io mieterò all’ultimo giorno la messe della terra, già un mietitore è fra voi. Ed è questo spirito di Male che vi falcia e non fa di voi spighe di eterno grano, ma paglia per le dimore di Satana".
"I Quaderni del 1943", pagg. 152 - 153

 

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29 - 10. Dice Gesù:

Quando faccio dire a Sofonia che io porterò via ogni cosa dalla terra, gli faccio profetare ciò che avverrà nella antivigilia del tempo ultimo, quello che poi io annunciai parlando, adombrato sotto la descrizione della [887] rovina del Tempio e di Gerusalemme, della distruzione del mondo, e ciò che profetò il Prediletto nel suo Apocalisse.
Le voci si susseguono. Anzi posso dire che, come in un edificio sacro elevato a testimoniare la gloria del Signore, le voci salgono da pinnacolo a pinnacolo, da profeta a profeta antecedente a Cristo, sino al culmine maggiore su cui parla il Verbo durante il suo vivere d’uomo, e poi scendono da pinnacolo a pinnacolo, nei secoli, per bocca dei profeti susseguenti al Cristo.

È come un concerto che canta le lodi, le volontà, le glorie del Signore, e durerà sino al momento in cui le trombe angeliche aduneranno i morti dei sepolcri e i morti dello spirito, i viventi della terra e i viventi del Cielo, perché si prostrino davanti alla visibile gloria del Signore e odano la parola della Parola di Dio, quella Parola che infiniti hanno respinta o trascurata, disubbidita, schernita, disprezzata, quella Parola che venne [888]: Luce nel mondo, e che il mondo non volle accogliere preferendo le tenebre. >>> leggi tutto

"I Quaderni del 1943", pagg. 506 - 511