Gli atti dell’offerta di sé

 

9 febbraio 1946

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Nostro Signore mi dice di trascrivere il mio atto d’offerta …
Avevo fatto solennemente l’offerta di vittima dell’Amore misericordioso il giorno della Ss. Trinità del l925 …
Tremavo un poco ad offrirmi alla Giustizia, ricordando le parole di S. Teresa del B. G.:

“Se vi offriste alla Giustizia dovreste tremare, ma per offrirvi all’Amore misericordioso no. Egli vi tratterà con misericordia”.


Mentre ero fra il si e il no, viene il giorno del Sacro Cuore di Gesù del giugno l93l. Alla Messa … mi si presenta la visione mentale e la conoscenza mentale di tutte le sciagure che ci hanno torturato in questi ultimi l0 anni. Una contemplazione apocalittica. Mi prende una tale angoscia e un pianto irrefrenabile che non vedo più nulla. Nulla che non sia il baratro in cui il mondo sta precipitando e la necessità di porre vittime come puntelli per impedire, o almeno rallentare la corsa del mondo al precipizio…
Giunta a casa, scrivo il mio atto di offerta, che poi ho solennemente fatto nel giorno del Preziosissimo Sangue. Eccolo:
Atto di offerta di Vittima alla Giustizia e all’Amore.

 

O mio Dio, origine e termine di ogni potenza, di ogni sapienza, di ogni bene, Amore eterno ed increato, Trinità Ss., che Tu sia benedetta ora e sempre, amata e adorata per tutti i secoli dei secoli.
Perché questo amore per Te dilati ed invada tutta la Terra e il Regno di Cristo si instauri in essa portando agli uomini la pace, quella pace che da Te solo viene, perché le anime si volgano a Te, fontana d’acqua viva che sazia tutte le seti e dà la vita eterna, io, benché misera e peccatrice, oso, dall’abisso del mio niente, elevare il mio cuore e la mia vita, tutta me stessa, verso di Te, Trinità beata, ed offrirti questo mio niente come ostia di espiazione e di amore per l’avvento del tuo regno, per il fiorire di questa tua pace, per la redenzione delle anime, di quelli che amo e conosco, di quelle che mi sono care fra tutte per i legami che ad esse mi uniscono, come pure di quelle che mi sono estranee o nemiche.
Possa questo sacrificio che io ti offro, o Dio, attraverso l’intercessione di Maria Ss. e di S. Giuseppe, esservi gradito nella sua piccolezza. È tutto quanto posso darti, e lo dono con gioia per la conversione delle anime, la pace mondiale, la prosperità, tranquillità, pace e ogni altro bene della Patria mia, per il trionfo della Chiesa sui suoi nemici, per il ritorno a Dio di quelle nazioni che ora sono preda di Satana e degli scismi, per la perfezione del Sacerdozio, la salute eterna mia e dei miei genitori e di tutte quelle anime che ho amate, istruite nella tua Legge e indirizzate a Te.
Se io confrontassi i fulgori della tua potenza con la miseria mia, resterei annientata davanti a tanta onnipotenza; se io confrontassi la mia nullità e colpa alla Perfezione tua, dovrei fuggire come un’indegna dal tuo cospetto; ma io mi fido di Te, come a Te piace, e ti do tutta me stessa col mio passato, il mio presente, il mio avvenire, con le mie colpe, i miei sforzi di bene, le mie cadute, coi miei desideri immensi di amore per Te e per le anime. Io penso che Tu sei Amore, Misericordia, Bontà, sei il Padre, il Fratello, lo Sposo delle anime nostre, sei la Carità fatta carne e nessuno respingi dal tuo seno amoroso. Sono dunque certa che ti chinerai pietoso su questa tua piccola schiava per accoglierne l’offerta, udirne la preghiera, acconsentire ai suoi desideri.
Oh! io me ne starò ai tuoi piedi fintanto che a Te piace, attendendo il tuo sorriso che mi dica che la mia offerta ti è gradita, né mi spaventerà l’attesa perché so che essa è una prova che Tu mi dai per provare la mia fede, né mi spaventerà la mia nullità perché io la rivesto dei meriti del mio Diletto che vive in me. E del mio Verbo adorato, del mio Maestro e Redentore, ripeto le parole ineffabili per presentare la mia preghiera a Te, Eterno: “Padre, perdona agli uomini perché non sanno quello che fanno, perdona per i meriti di Cristo, di Maria, dei Martiri e Santi, e se per placare la tua Giustizia offesa sono necessarie nuove ostie di espiazione, eccomi, o Padre, immolami per la pace fra l’uomo e Dio, fra l’uomo e l’uomo, per l’avvento del tuo Regno”.

O mio Diletto, il tuo Cuore sanguina, incessantemente ferito da questa marea di colpe che invade la Terra, e la tua sete d’amore cresce ogni di mentre l’umanità da Te si allontana. Oh! prendimi come ostia consolatrice del tuo amore vilipeso.
Vorrei rinnovare quest’offerta ogni qualvolta una colpa ti ferisce ed una nuova offesa viene scagliata contro la Ss. Trinità, vorrei essere innocente e ricca di meriti per poterti consolare di più, vorrei che con me fossero schiere di anime pronte ad offrirsi al tuo amore. Ma sono povera e sola, colpevole io pure. Non mi sgomenta però la mia incapacità, la mia miseria, la mia solitudine; sono come a Te piace, e questo mi basta e mi incoraggia nell’offrirmi a Te. Sei Tu che hai messo nel mio cuore questa sete sempre crescente d’amore e di immolazione, e questo mi dice che Tu vuoi anche me, povera e debole, vero nulla che si perde davanti alla tua immensità.
Conscia di questa mia piccolezza, ti prego di non trattarmi come sposa o sorella. Tu sei il Padrone del Cielo e della Terra, io sono l’atomo di polvere... Tu sei il Re dei re, io l’ultima dei tuoi sudditi. Ma come in una reggia vi sono gli intimi del sovrano che con lui trascorrono i giorni in affinità di affetti, e vi sono pure i servi il cui solo dovere è quello di ubbidire, così io desidero essere considerata da Te come una serva, anzi meno ancora, o mio Diletto. Io voglio essere la schiava il cui solo scopo è di servire con umiltà e fedeltà il suo Signore.
Voglio essere il cieco strumento usato per il trionfo dell’Amore misericordioso sulla Terra, l’umile ancella che dà tutta se stessa per la causa del suo Re, la creatura che sta nella polvere ai piedi del tuo trono per coprire col suo povero canto l’urlo blasfemo dei peccatori, per consolare col suo fedele amore il tuo Cuore trafitto, per ottenerti attraverso il suo oscuro sacrificio molte anime.
Lo hai detto Tu stesso, Gesù diletto, che il più grande amore è dato da colui che dà la vita per i suoi amici. Ecco, io vengo, mi offro a Te, mio unico perfetto Amico, perché il tuo Regno si stabilisca sulla Terra e nel cuore degli uomini.
Tu hai anche detto: “Quando sarò innalzato trarrò tutti a Me”. Io pure, a tua imitazione, voglio essere innalzata sulla croce del dolore, sulla tua Croce di salute che i più sfuggono con terrore e, crocifissa con Te, per Te, io voglio espiare per coloro che peccano, ubbidirti per coloro che si ribellano, benedirti per coloro che ti maledicono, amarti per coloro che ti odiano, supplicarti per coloro che ti dimenticano, vivere, in una parola, in un atto di amore perfetto, riferendo tutto a Te, vedendo in tutto Te, amando tutto per Te e in Te, accettando tutto da Te, mio Bene infinito.
O mio Diletto, per la croce che ti chiedo, per la vita che ti offro, per l’amore che anelo, rendimi vittima felice del tuo Amore misericordioso. Che io viva in esso e di esso, che io agisca sotto il suo impulso, che ogni mio atto, parola, pensiero, azione, portino il sigillo di questo tuo amore. Sia esso il mio scudo e la mia purificazione, la mia gioia e il mio martirio, sia esso fusione sempre più intima con Te, sino alla fusione ultima in cui l’anima libera voli a ricongiungersi con Te per adorarti e amarti perfettamente per la beata eternità.